first cut 2007

Tagliare, ritagliare, rifilare nel linguaggio della progettazione indica quel gesto deciso che dà una forma alle superfici (ma spesso anche ai sentimenti e alle intuizioni) attraverso un’azione precisa e scrupolosa che tagliando stabilisce un confine, un limite e dunque traccia i contorni di una forma.

Nel primo taglio è già inscritta la profondità di una decisione (decidere etimologicamente significa tagliare), una scelta che spezzando la continuità superficiale di un piano, scalfendo l’indifferenza di un materia piatta, (sia essa tela, legno, cuoio, carta, plastica oppure metallo) piega la calma bidimensionale dello spazio piano alle passioni della tridimensionalità.

Così gli alti e bassi che animano la materia danno corpo a un’idea, vestendo un oggetto, creando intorno al vuoto un rivestimento che esprime un contenuto.

First Cut è la traccia di un’intenzione che sceglie che cosa includere e cosa escludere dal progetto, operando una scelta interpretativa, che dimensiona, cercando una taglia che si adatti all’idea realizzandola.

In questa attitudine riflessiva il lavoro di chi lancia il progetto oltre il taglio rivela tutta la sua potenzialità di adattamento, enfasi, capacità di dare senso. Sì perché il taglio non stabilisce solo un rapporto netto fra il dentro e il fuori, fra ciò che include e ciò che scarta, ma segna il confine fra il prima e il dopo ecco perché la moda è così legata al tempo che fugge, perché tagliare significa anche tracciare una linea un confine temporale tra un prima e un poi.

Tagliare, insieme a plasmare, indica una delle funzioni primordiali del modellare. Nel taglio tuttavia, anziché la plasticità della materia, entra in gioco la sua flessibilità, la possibilità che ogni superficie ha di piegarsi per comporre una forma, oppure semplicemente per adattarsi ad un criterio decorativo che non taglia via una parte lasciandola cadere come sfrido, ma conserva l’intero e anzi lo arricchisce di significati estetici, di segni e di sogni.

Tagli, intagli, incisioni, ricami, fregi, convivono con scavi e buchi, fresature e forature in una visione del progetto che partendo da una superficie o si appropria del piano per creare forma che affiora in superficie come grafia oppure ritaglia lembi e orli, falde e ali per piegare e assemblare, cucire o incollare, saldarle o incastrare.

Insomma per dar forma e far volare nel mondo delle cose quel sogno tridimensionale che ogni superficie ha dentro di sé. Come il panno che vuol tornare vello, come la tavola che vuol tornare albero, la lamiera che vuol tornare minerale, vetro che vuol tornare sabbia. Vestire, rivestire, foderare, avvolgere, impiallacciare appartengono al lessico della creatività che taglia, senza mai ferire.

Dopo aver esplorato le potenzialità espressive della prototipazione rapida (In Dust We Trust 2004), dopo aver rivisitato un’idea di modello (Model Ideas 2005), dopo aver analizzato la potenza espressiva del sogno progettuale (Dream 2006), Industreal concentra quest’anno la propria ricerca sulle potenzialità che il taglio laser offre, sia in termini di precisione, sia in termini di flessibilità in rapporto alle idee.

Il designer dispone oggi di forbici potentissime che gli permettono di tagliare, incidere, o semplicemente disegnare ogni tipo di superficie. Tuttavia, per esaltare il contenuto immateriale dei progetti la mostra presenta tutti i modelli realizzati in una materia leggera, trasparente, eterea, simile alla sostanza di cui sono fatte le idee. Una materia che gioca con la luce esaltando quei concetti e quelle emozioni intangibili che ogni progetto custodisce.

Nel lessico Industreal, First Cut ha il significato della prova d’autore.

Giuliano Corti


ATELIER ONEOFF MILANO Italy

FIRST CUT COLLECTION 

18-22 APRILE 2007

CONCEPT dopo aver esplorato le potenzialità espressive della prototipazione rapida (In Dust We Trust 2004), dopo aver rivisitato un’idea di modello (Model Ideas 2005), dopo aver analizzato la potenza espressiva del sogno progettuale (Dream 2006), Industreal concentra quest’anno la propria ricerca sulle potenzialità che il taglio laser offre, sia in termini di precisione, sia in termini di flessibilità in rapporto alle idee. Il designer dispone oggi di forbici potentissime che gli permettono di tagliare, incidere, o semplicemente disegnare ogni tipo di superficie.

TECNOLOGIA taglio laser

MATERIALE polimetilmetacrilato (pmma) trasparente

DESIGNER Jeancharles Amey, FX Balléry, Isabella Lovero & Enrico Bosa, Stefano Citi, Laura Coley & Jonathan Krawczuk, Isabel Dada-Ortiz, Joie De Winter & Stephen Reed, Atelier Doodle, Monica Favara & Andrea Poggesi, Lisa Farmer, Pierre Foulonneau, Emmanuel Gallina, Nicolò Gazzola, JoMeesters & Willem Derks, Maurizio Meroni, Paolo Minola, Kat Morrisette, Apostolos Porsanidis, Rare, Carlo Romagnolo, Eric Rosenbaum, Gian Maria Sforza & AAPA, Simone Simonelli, Lisa Smith, Cameron Snelgar, Irina Maria Suteu & Stefan Davidovici, To22, Cynthia Viale